Perché una persona che ha fatto della scrittura il proprio mestiere – o perlomeno parte di esso – dovrebbe spiegare come utilizzare strumenti di Intelligenza Artificiale Generativa per scrivere articoli e testi di qualità e a prezzo contenuto?
Il motivo è semplice: non tutti dispongono di budget elevati e, come diretta conseguenza, non tutti hanno la possibilità di retribuire in modo adeguato il copywriter, il content writer, l’articolista, il ghostwriter di turno. Non c’è nulla di male in questo. Il rischio che si corre è però quello di affidare l’incarico a professionisti o neofiti che, per pochi centesimi, accettano, sì, di scrivere, ma alla fin fine non fanno altro che buttare giù testi poco curati, contenenti informazioni non verificate e colmi di errori di battitura, o, peggio ancora, copiati.
In questi casi, imparare a utilizzare bene un software di Intelligenza Artificiale Generativa può fare la differenza e salvare, grazie a testi di buona qualità, un sito, un blog, un magazine altrimenti destinati all’anonimato e a una morte prematura.
Indice:
- Google penalizza i contenuti realizzati con l’AI?
- L’Intelligenza Artificiale Generativa è in grado di scrivere contenuti corretti, pertinenti e affidabili?
- Come ottenere testi di qualità con gli strumenti di Intelligenza Artificiale Generativa
- Intelligenza Artificiale: non solo creazione di testi
- Si risparmia davvero?
Google penalizza i contenuti realizzati con l’AI?
Qualche mese fa – non ricordo esattamente quando – era rimbalzata da un magazine online a un altro la voce che Google avrebbe penalizzato i contenuti generati tramite AI. Parte del popolo del web o, per meglio dire, dei Social aveva esultato a questa notizia; altri, invece, avevano tremato. C’è stato poi chi, come la sottoscritta, ha subodorato il puzzo di articoli clickbait e ha deciso di risalire alla fonte, scoprendo che, com’era facile intuire, non era proprio come si voleva far credere.
Google non ha mai avuto intenzione di penalizzare alcuni contenuti solo perché generati tramite strumenti di Intelligenza Artificiale. Dopotutto, mi domando – e mi sono domandata allora -, perché avrebbe dovuto farlo, visto che l’azienda stessa mette a disposizione dei propri utenti strumenti generativi basati sull’AI? L’intento di chi sta dietro al motore di ricerca è da sempre quello di premiare i contenuti di qualità e penalizzare quelli scadenti, quelli creati per manipolare il posizionamento, nonché lo spam. E, a ben vedere, contenuti di questo tipo possono sì essere realizzati tramite strumenti di AI, ma possono anche venire redatti da scrittori in carne e ossa.
Dunque no, Google non penalizza i contenuti scritti con l’ausilio dell’AI, a patto, naturalmente, che questi siano utili, ben scritti, ricchi di informazioni pertinenti e affidabili.
L’Intelligenza Artificiale Generativa è in grado di scrivere contenuti corretti, pertinenti e affidabili?
Gli strumenti di Intelligenza Artificiale stanno crescendo – e maturando – con estrema rapidità. Stare dietro a tutte le innovazioni e i cambiamenti è difficile anche per gli addetti ai lavori. A oggi, comunque, per quanto ne so io – che certo non sono un guru del settore, ma cerco di tenermi il più possibile aggiornata – questi software presentano ancora numerosi problemi durante la generazione di testi. In particolare, se li si “lascia fare”, possono includere informazioni totalmente errate, le cosiddette “allucinazioni”. Inoltre, venendo utilizzati da molte persone, potrebbero creare testi – o parti di essi – identiche per più utenti, causando problemi a livello di originalità e di plagio. Per finire, lo stile potrebbe non essere totalmente in linea con quello desiderato.
Questo non significa però che non siano in grado di generare contenuti corretti, ricchi di informazioni e pertinenti. Possono farlo eccome, ma, per dare il meglio, hanno bisogno di un po’ di aiuto. E questo aiuto non può che arrivare da chi scrive il prompt e, nel caso di GPT, da chi crea un GPT’s personalizzato.
Come ottenere testi di qualità con gli strumenti di Intelligenza Artificiale Generativa
Per ottenere testi di qualità è necessario, in primo luogo, scegliere lo strumento giusto. Questo dovrà essere potente e affidabile, nonché in grado di elaborare testi interessanti, grammaticalmente corretti, ricchi e adatti al target di riferimento sotto il profilo linguistico. La rete offre numerose alternative, ma gli strumenti a oggi davvero validi non sono poi così tanti. Tra questi rientrano certo alcuni tra i più noti, come Chat GPT e Claude di Anthropic, in particolare nelle loro versioni a pagamento, ma non sono da meno strumenti come Jasper o CopyAI, i quali offrono interessanti funzionalità unite a buone capacità linguistiche.
La scelta del tool deve essere effettuata tenendo conto:
- del budget
- degli obiettivi
- delle finalità di utilizzo
- degli strumenti disponibili
- della qualità del risultato finale.
Il secondo passo da compiere
Il secondo passo da compiere consiste nel fornire allo strumento scelto indicazioni chiare e approfondite circa ciò che si desidera ottenere.
Il punto di partenza è la creazione di un buon prompt, la quale può avvenire solo se:
- si conosce bene lo strumento
- si è consapevoli del fatto che il prompt perfetto per un tool potrebbe non essere adatto per un altro
- si hanno le idee ben chiare circa ciò che si vuole ottenere.
Oltre a questo, risulta fondamentale, in determinate situazioni, fornire al tool materiale utile per l’elaborazione dei contenuti. Tale passaggio è a mio avviso indispensabile quando si trattano argomenti molto tecnici, specialistici, di nicchia, ma anche laddove si debbano scrivere articoli giornalistici. In questi casi, lasciare al tool il compito di reperire in totale autonomia, nel proprio database o sul web – le informazioni necessarie potrebbe portare alla creazione di articoli non in linea con le proprie aspettative, colmi di informazioni errate e totalmente da rivedere.
È infatti importante ricordare che la funzione principale dell’AI Generativa è, come si evince dal nome stesso, quella di generare contenuti scegliendo, quale parola successiva, quella più pertinente in base al contesto fornito. Questo metodo di tipo statistico, sebbene consenta ai tool di creare testi internamente coerenti e ben elaborati, non è scevro – almeno per il momento – da errori e allucinazioni.
Com’è facile intuire, questo argomento è molto ampio e non può esaurirsi in queste poche righe. Al contrario, per essere sviluppato in modo adeguato, necessita di articoli dedicati che vadano ad analizzare, nel dettaglio, le caratteristiche e le funzionalità dei principali strumenti di AI Generativa e le migliori tecniche da applicare per ottenere il meglio da ognuno di essi in base ai propri obiettivi.
Intelligenza Artificiale: non solo creazione di testi
Gli strumenti di AI – generativa e non solo – possono essere utilizzati in vari modi e per le più diverse finalità da chi vuole creare contenuti per i propri spazi virtuali. La scrittura di testi è solo uno dei possibili utilizzi; tra gli altri rientrano, a titolo d’esempio:
- l’individuazione di argomenti di tendenza
- la creazione di scalette
- lo studio di titoli accattivanti
- l’identificazione di parole chiave
- la ricerca di materiale attendibile
- la creazione di immagini e video.
Ogni operazione richiede l’uso di strumenti specifici.
Si risparmia davvero?
I tool di Intelligenza Artificiale Generativa possono essere utilizzati in totale autonomia e permettono anche a chi non ha dimestichezza con le parole di generare testi di buona qualità. Dunque, utilizzando bene uno di questi strumenti e dedicando loro il giusto tempo, è possibile arricchire da soli il proprio spazio virtuale, senza dover ricorrere ad aiuti esterni.
Naturalmente, nulla vieta di affidare la generazione dei testi tramite intelligenza artificiale o perlomeno il loro editing a persone esperte e competenti; anzi, questa è una pratica che mi sento di consigliare e che garantirebbe comunque un certo risparmio. Ciononostante, laddove l’obiettivo fosse quello di tagliare al massimo i costi per non sforare un budget molto ridotto, sarebbe anche possibile fare a meno di collaboratori esterni e destinare per intero il capitale alla sottoscrizione di uno o più abbonamenti AI.
I costi degli abbonamenti variano da strumento a strumento; alcuni tool offrono inoltre prezzi diversi a seconda delle necessità di utilizzo. In ogni caso, se paragonato a quello che si dovrebbe sostenere assegnando la redazione degli articoli a dei professionisti, risulta più contenuto.
Lascia un commento